Ritaglio tempo e incollo pensieri.
Immagini che vivono nella mente e ogni giorno riprendono
le fila e tessono le storie.
Quando ero piccola mi capitava spesso.
Il tempo era libero, alleato.
Il futuro grandioso. Il sostantivo del poi, lo tenevo in
palmo di mano. Lo immaginavo, rincorrevo. Possedevo. Che bella sensazione. La
ricordo come fosse ora.
Il poi, quello possibile e incantato.
Immaginavo e intanto crescevo. Cresco. Cresciuta.
Oggi ritaglio tempo e lo respiro con cura.
Lo guardo distratta, il poi, sul palmo della mia mano.
Voglio solo pensare. Ora. Qui. Con matite accese, per
giorni cupi. Lampade calde, per animi spenti. Voglio rincorrere emozioni
immaginarie. Nel silenzio buio della stanza.
Evadere da prigioni che spingono sul petto.
Voglio pensare e poi svegliarmi. D’incanto. Ah l’incanto.
Che incanto. Disincanto.
Ritaglio cielo fra sogno e realtà.
Sorrido perché come ieri mi ritrovo con il palmo aperto.
Gli occhi chiusi. I sogni in testa. A pensare che in fondo, la verità, sta in
quella sensazione che talvolta mi assale e in cui sento che la vita è solo una
di tante e che tante saranno ancora.
E allora il cuore si fa leggero e dona agli eventi il
giusto peso.
Piuma.
Ritaglio tempo a forma di fiore. Lo dipingo. Lo pianto
nel mio cuore.
Germoglio.
La verità è che per quanto le stelle siano difficili da
raggiungere, non lo sono poi così tanto quando si tratta di desideri.
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