sabato 10 aprile 2021

BlocchJamo il tempo


Blocchi di vita scorrono all’indietro, voltandomi li scorgo.

In lontananza. Appannati. Talvolta soffusi. Ero io. Non credo. 
Certo. Ero Quella io. Quella che ero in quello spazio tempo. 
Così giovane. Così bella. Così viva. Morta. Stanca. Raggiante. Felice. Triste. Così.

Annoiata. Turbata. Presa. Persa. Pensa.

Quanta vita in quei vagoni, là dietro. Così lontani. Così.
Guardarli fa pensare con distacco, a quei blocchi, come a cubi di una me, ogni volta diversa. Una fiaba ogni volta in cui ero immersa. Emersa. Sommersa.

Se solo potessi all’indietro perCorrere il corridoio del tempo, attraverso finestrini già visti. Respirare un po’ di quei cubi, vissuti, di cui mi si è impregnata l’anima e che tanto l’ha resa ciò, che di oggi profuma. Puzza.

Oggi non ci sono vagoni di fronte?. In fronte. Schianto. Non scorgo orizzonti di cubi. Guardo fissa e immobile lo spazio tempo. Presente. Assente. E la sensazione di essere in una scatola manca l’orizzonte. L’aria ferma. I sogni. Le speranze. Sono le ali dei cubi. Per rotolare, fuori. Volare, dentro.


Blocchi di vita scorrono all’indietro, svoltando ti scorgo. Li sgorgo. Mi sgorgo. Scorro. Scorto. Corro.

Ferma.




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