venerdì 15 febbraio 2019

Stjamo fra sogni e realtà

Ritaglio tempo e incollo pensieri.

Immagini che vivono nella mente e ogni giorno riprendono le fila e tessono le storie.

Quando ero piccola mi capitava spesso.
Il tempo era libero, alleato.
Il futuro grandioso. Il sostantivo del poi, lo tenevo in palmo di mano. Lo immaginavo, rincorrevo. Possedevo. Che bella sensazione. La ricordo come fosse ora.
Il poi, quello possibile e incantato.
Immaginavo e intanto crescevo. Cresco. Cresciuta.

Oggi ritaglio tempo e lo respiro con cura.
Lo guardo distratta, il poi, sul palmo della mia mano.

Voglio solo pensare. Ora. Qui. Con matite accese, per giorni cupi. Lampade calde, per animi spenti. Voglio rincorrere emozioni immaginarie. Nel silenzio buio della stanza.
Evadere da prigioni che spingono sul petto.
Voglio pensare e poi svegliarmi. D’incanto. Ah l’incanto. Che incanto. Disincanto.

Ritaglio cielo fra sogno e realtà.
Sorrido perché come ieri mi ritrovo con il palmo aperto. Gli occhi chiusi. I sogni in testa. A pensare che in fondo, la verità, sta in quella sensazione che talvolta mi assale e in cui sento che la vita è solo una di tante e che tante saranno ancora.
E allora il cuore si fa leggero e dona agli eventi il giusto peso.
Piuma.

Ritaglio tempo a forma di fiore. Lo dipingo. Lo pianto nel mio cuore.
Germoglio.

La verità è che per quanto le stelle siano difficili da raggiungere, non lo sono poi così tanto quando si tratta di desideri.




martedì 12 febbraio 2019

PiovJamo dentro

Ci sono giorni che sembrano incubi ad occhi aperti. Solo che al mattino quando ti svegli è tutto vero.
È il primo pensiero che come una pietra ti colpisce in testa. Come se l’apertura delle palpebre fosse sincronizzata con la consapevolezza del burrone su cui sei seduta.
E ti senti così. Con le gambe a penzoloni. Montagne rocciose alle spalle. Cielo sulla testa. E l’immenso vuoto di fronte-sotto-giù giù a te. che fa paura e fa sudare il cuore.
Ci sono giorni che sembrano incubi a cielo aperto. E se piove sei contento perché così come dentro lacrimano anche fuori lacrime dal cielo. E se nevica è ancora meglio. Ovatta i pensieri urlanti, che fanno eco e si perdono nel bianco.
Io non lo so perché i luoghi di perdizione mangino le anime fragili e spezzino gli animi dei loro cerchi.
So solo che accade. È sempre accaduto e. Ora Sogno e immagino nuovi colori capaci di far brillare anche i margini. Capaci di marginare anche i più che s-bordano. Di colo-rare pietre dure e polverizzarle in polvere di stelle.
Boom.