Ci sono giorni che sembrano incubi ad occhi aperti. Solo che al mattino quando ti svegli è tutto vero.
È il primo pensiero che come una pietra ti colpisce in testa. Come se l’apertura delle palpebre fosse sincronizzata con la consapevolezza del burrone su cui sei seduta.
E ti senti così. Con le gambe a penzoloni. Montagne rocciose alle spalle. Cielo sulla testa. E l’immenso vuoto di fronte-sotto-giù giù a te. che fa paura e fa sudare il cuore.
Ci sono giorni che sembrano incubi a cielo aperto. E se piove sei contento perché così come dentro lacrimano anche fuori lacrime dal cielo. E se nevica è ancora meglio. Ovatta i pensieri urlanti, che fanno eco e si perdono nel bianco.
Io non lo so perché i luoghi di perdizione mangino le anime fragili e spezzino gli animi dei loro cerchi.
So solo che accade. È sempre accaduto e. Ora Sogno e immagino nuovi colori capaci di far brillare anche i margini. Capaci di marginare anche i più che s-bordano. Di colo-rare pietre dure e polverizzarle in polvere di stelle.
Boom.
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