venerdì 24 febbraio 2012

Coniugjamo i verbi del pensiero

Coniughjamo i verbi del pensiero
(Il monologo dei tempi)

22 febbraio 2012
ore 00.50

Se il presente è condizionale,
il futuro potrebbe essere.
Se il presente è passato. Sarebbe stato.
Ma non è più.
Se il presente è Futuro...E' lungiMirante.
Ma se il passato fosse presente?
Sarebbe.
E se un giorno, il congiuntivo non volesse esser più il principale del condionale, per sposare la certezza?
Bisognerebbe inventare l'ipotetica della contraddizione positiva.

“Se ci fosse il sole oggi, sono felice.”

 
(I love linguaggio non convenzionale)


WhatsApp scambio con MyLau 23 febbraio 2012
Treno Milano-Treviglio
Ore 19.40
Il tempo si ferma.
 
Prima di pubblicarlo, mando l’ultimo pezzo del mio blog a MyLau.
(lo faccio raramente, con pochi prediletti)

Cinzia:
“Ti mando l’ultimo pezzo che ho scritto, in anteprima.
Ieri sera non riuscivo a dormire.
Ho letto anche Pessoa. Mi piace.
È portoghese.
Sai che scrivo un pò come lui?!
Giocava con le parole, era profondo. Sensibile. Quindi sofferente.”

Laura:
“wow. Senza parole dopo il monologo. Bello”

Cinzia:
“Felice ti piaccia. L’ispirazione è arrivata da un monologo vero. Mi dicevo - Jamo, se una cosa è passata e non è presente, è perchè non è. E se fosse, sarebbe. E’ solo un’ipotesi. Quindi, così è. (punto). Lo dicono i tempi. E i tempi sono certi.”

Laura:
“I tempi sono una costruzione grammaticale.”

Cinzia:
“Però dettano l’inizio e la fine.”

Laura:
“I nostri pensieri sono senza tempo. Se riuscissero ad essere “costruiti”..."

Cinzia:
"Bisogna dare un tempo ai pensieri a volte.”

Laura:
“Concordo. Ma è davvero possibile?"

Cinzia: “
No.”

Laura:
“il pensiero non sempre ha il tempo.
A volte è fuori tempo
A volte avanti tempo
A volte è ora
Altre è l’ora dell’avanti del fuori tempo.”

Cinzia:
”The drums beat out of time.” Hai colto.

Laura: “The drums beat out of time”

Cinzia:
“Hai completato il mio pensiero. Blogjamo è doppio. L’altra metà del cielo sei tu.

Laura:
“Adoro questi attimi”

Cinzia:
“Anch’io”

Laura:
“Nel nostro tempo dentro il tempo fuori tempo.”
 
Cinzia:
“Atemporalmente sincrone.”

Buon ascolto...Pessoa: considerazioni

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tempo è quello strumento che permette all'essere di divenire, ti permette di agire. Striscia, si intrufola, ti porta se ti fai prendere per mano.... ma non torna.

Anonimo ha detto...

Il tempo è strumento o noi siamo strumento del tempo?
Mi sono posta questa domanda…
Permette all’essere di divenire. Ti permette di agire.
Rewind. Stop. Forward.
Striscia, si intrufola, ti porta.
Chi comanda?
Noi o l’orologio che corre?
Agire.
Indietro non si torna. E’ un dato di fatto? Il RW è rotto? Davvero è sempre così? No. Non sempre. Alle volte è possibile. Non sempre è conveniente. Raramente è utile.
Sicuramente ci è concesso di fermarci. Il problema è che, nella maggior parte delle situazioni, siamo solo noi a restare fermi. Il resto del mondo continua a correre. Il rischio è restare indietro. E non solo dal resto del mondo. Anche da noi stessi.
Possiamo passare oltre. Andare avanti. Fw. Anche se premere questo tasto può essere tremendamente complicato. Il dito trema. Esita. E se…
Oppure.
Subire.
Ciò che ero, ciò che sono, ciò che sarò è deciso dal tempo vissuto.
Quanto conta lo scegliere? Scegliere è la discriminante tra essere strumento o esserne strumento?
Forse la risposta si nasconde in questa domanda.
Forse.
Rewind. Stop. Forward.

Anonimo ha detto...

Immagina (anche se banalmente) al tempo come ad un treno, tu puoi fare avanti ed indietro per le carrozze, rivisitare le stanze di vita che hai creato, ma queste stanze non avranno mai lo stesso panorama che scorre fuori dal finestrino, puoi sederti su vecchi sedili, ma in realtà la terra sotto di te scorre sempre. Non esiste il rewind, non esiste pausa, non si può correre in avanti. Il nosto oggi è quel treno, puoi scegliere prima o seconda classe, forse sei capotreno, puoi fare scelte per il come, non per il quando.

Anonimo ha detto...

anche se il come può condizionare il quando

Anonimo ha detto...

Sei anche tu in loop con il passato senza riuscire a coniugare al futuro?

Anonimo ha detto...

Ma il tempo, il tempo chi me lo rende? Chi mi dà indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende la rabbia e il gesto, donne e canzoni,
gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti,
l' arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale l' affanno e l' ansimo dopo una corsa,
l' ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita,
il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa... che chiami... vita...


Bagus ha detto...

Nessuno Ci rende il tempo. Il tempo scorre come una sequenza veloce di immagini, di emozioni, di colori, di odori. Viverlo intensamente è l'unico modo per fermarlo. Per trattenerlo. Elaborarlo. Lo senti ora? Passa. Cosa resta? Nulla. Tutto. Per forza. Per fortuna. Restiamo io e te. Ora. I nostri pensieri scritti e letti. Il tempo è una convenzione. È dentro di noi. Siamo noi che dettiamo il ritmo. E lo rendiamo musica...

Bagus ha detto...
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