A volte la Bocca ti si spalanca e respiri la vita. Entra. Ti entra. Esplode da dentro. Gira sinuosa. Trottola. Corre veloce. Illumina. Dentro. Riflette. Fuori.
Arriva dritta al cuore.
Si ferma.
Sorride.
Si fa seria. Rispettosa.
Cala il silenzio. Luogo sacro dell'anima. Battito delle emozioni più profonde.
Guardalo. Il tuo cuore. Ascoltalo.
Che colore ha?
Rallentalo. Shhh. La senti?
Cosa?
La voce. Quella voce.
È lei.
Quella nascosta. Quella che I rumori servono a coprire.
Shhh
che colore ha?
Guardala.
Shhhh
Torna.
Apri gli occhi.
È Tutto come prima.
È Tutto diversaMente prima.
È un viaggio.
venerdì 7 dicembre 2012
giovedì 26 luglio 2012
Sjamo grattaceli di Sogni
Mercoledì 25 luglio 2012
Ore 23.45
Metallica - Unforgiven
Ore 23.45
Metallica - Unforgiven
A volte stare bene non ci basta. Vogliamo di piu. Ma Non sappiamo cosa.
Siamo grattaceli di Sogni implosi che hanno paura di ricostruire. Di ricostruirsi.
SempliceMente stanchi.
Sapere gia' come si stava lassù non ci fa certo venire voglia di volare o di ricostruire.
Siamo grattaceli di Sogni implosi.
Ci fa venir voglia di sdraiarci in mezzo ad una strada a cinque corsie. Deserta. E attorno solo Montagne e il nulla. Oppure in un campo infinito di girasoli. Su una collina.
A guardare il Cielo.
Siamo grattaceli di Sogni implosi.
Perchè arriva un momento in cui ti accorgi che esiste una linea immaginaria tra ciò che vorresti fare e ciò che riesci effettivaMente a fare. Un elastico. che rimbalza gli slanci e ti fa tornare lì. Sulla strada.
Siamo grattaceli di sogni implosi.
Tra i girasoli. Con il naso all'insù. A guardare il Cielo. Le braccia incrociate sotto la testa e l'espressione beata, malinconica. L'espressione di chi un giorno in quel Cielo ci ha volato. Davvero..."
Siamo grattaceli di Sogni...EsplosiVI.
"Qualunque cosa sogni d'intraprendere, cominciala. L'audacia ha del genio, del potere, della magia." (Johann Wolfgang von Goethe)
venerdì 24 febbraio 2012
Coniugjamo i verbi del pensiero
Coniughjamo i verbi del pensiero
(Il monologo dei tempi)
22 febbraio 2012
ore 00.50
Se il presente è condizionale,
il futuro potrebbe essere.
Se il presente è passato. Sarebbe stato.
Ma non è più.
Se il presente è Futuro...E' lungiMirante.
Ma se il passato fosse presente?
Sarebbe.
E se un giorno, il congiuntivo non volesse esser più il principale del condionale, per sposare la certezza?
Bisognerebbe inventare l'ipotetica della contraddizione positiva.
“Se ci fosse il sole oggi, sono felice.”
(I love linguaggio non convenzionale)
WhatsApp scambio con MyLau 23 febbraio 2012
Treno Milano-Treviglio
Ore 19.40
Il tempo si ferma.
Prima di pubblicarlo, mando l’ultimo pezzo del mio blog a MyLau.
(lo faccio raramente, con pochi prediletti)
Cinzia:
“Ti mando l’ultimo pezzo che ho scritto, in anteprima.
“Ti mando l’ultimo pezzo che ho scritto, in anteprima.
Ieri sera non riuscivo a dormire.
Ho letto anche Pessoa. Mi piace.
È portoghese.
Sai che scrivo un pò come lui?!
Giocava con le parole, era profondo. Sensibile. Quindi sofferente.”
Laura:
“wow. Senza parole dopo il monologo. Bello”
“wow. Senza parole dopo il monologo. Bello”
Cinzia:
“Felice ti piaccia. L’ispirazione è arrivata da un monologo vero. Mi dicevo - Jamo, se una cosa è passata e non è presente, è perchè non è. E se fosse, sarebbe. E’ solo un’ipotesi. Quindi, così è. (punto). Lo dicono i tempi. E i tempi sono certi.”
“Felice ti piaccia. L’ispirazione è arrivata da un monologo vero. Mi dicevo - Jamo, se una cosa è passata e non è presente, è perchè non è. E se fosse, sarebbe. E’ solo un’ipotesi. Quindi, così è. (punto). Lo dicono i tempi. E i tempi sono certi.”
Laura:
“I tempi sono una costruzione grammaticale.”
“I tempi sono una costruzione grammaticale.”
Cinzia:
“Però dettano l’inizio e la fine.”
“Però dettano l’inizio e la fine.”
Laura:
“I nostri pensieri sono senza tempo. Se riuscissero ad essere “costruiti”..."
“I nostri pensieri sono senza tempo. Se riuscissero ad essere “costruiti”..."
Cinzia:
"Bisogna dare un tempo ai pensieri a volte.”
"Bisogna dare un tempo ai pensieri a volte.”
Laura:
“Concordo. Ma è davvero possibile?"
“Concordo. Ma è davvero possibile?"
Cinzia: “
No.”
No.”
Laura:
“il pensiero non sempre ha il tempo.
“il pensiero non sempre ha il tempo.
A volte è fuori tempo
A volte avanti tempo
A volte è ora
Altre è l’ora dell’avanti del fuori tempo.”
Cinzia:
”The drums beat out of time.” Hai colto.
”The drums beat out of time.” Hai colto.
Laura: “The drums beat out of time”
Cinzia:
“Hai completato il mio pensiero. Blogjamo è doppio. L’altra metà del cielo sei tu.
“Hai completato il mio pensiero. Blogjamo è doppio. L’altra metà del cielo sei tu.
Laura:
“Adoro questi attimi”
“Adoro questi attimi”
Cinzia:
“Anch’io”
“Anch’io”
Laura:
“Nel nostro tempo dentro il tempo fuori tempo.”
“Nel nostro tempo dentro il tempo fuori tempo.”
Cinzia:
“Atemporalmente sincrone.”
“Atemporalmente sincrone.”
Buon ascolto...Pessoa: considerazioni
domenica 29 gennaio 2012
StJamo. Altrove. Con My Lau.
29 gennaio 2012 ore 12:50
La sindrome dell'Altrove. Sempre con un piede fuori.
(testo con la partecipazione di My Lau)
Portami via (Giovanni Allevi)
(WhatsApp 28 gennaio 2012 ore 11:07)
"...Soffro della sindome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori...
Buongiorno MyCi, leggendo Mary Claire mi sono ritrovata nelle parole di questo blog di carta stampata, e mi sei venuta in mente tu.”
(Risveglio riflessivo. “La sindrome dell’Altrove”. È da questa mattina che ci penso. “La sindrome dell’Altrove”. Perchè hai pensato a me? A noi?).
I rumori smettono di fare rumore.
Puoi essere ovunque.
Poi, capita.
“Dove sei?”
“Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono nella riunione di domani. Sono qui. Sono da mia sorella. Come sta oggi? Sono qui. Sono a casa. Marta è guarita? Sono qui. Sono nel file xls delle spese mensili. Quanti giorni mancano al 17? La rata del mutuo. Sono qui. Sono su. Sono qui. Sono Altrove. Sono dove sono gli altri. Sono nello stato d’animo delle persone che amo. Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono là. Su. Sono qui. E tu dove sei? Io Sono qui. Sono Altrove. Dove? Alza lo sguardo. Sono qui. Tra i miei piedi ben piantati per terra e i miei capelli appesi al cielo. Sono qui. Nello spazio senza tempo dei pensieri che aleggiano, si spingono, si scansano l’uno con l’altro. Un ping pong. Una partita che non si risolve.
Sono qui. Sono Altrove.
“Dove vorresti essere?” Qui. Ma Altrove.
Vivi una vita che non scegli, fingendo di averla scelta. Arranchi. Sorridi. Ti piace. Te la fai piacere. La giri. La capovolgi. La rinnovi. La rinventi. Cambi. Ti piaci.
Poi torni.
Rivuoi la tua. Quella che pensavi di aver scelto. Quella originale.
Prendi i colori. Giallo. Rosso. Verde. Arancione. Blu. Bianco. Nero. Rosso. Nero. Bianco. Azzurro. Viola. Indaco. Giallo. Cambi tela. Ricominci.
“Dove sei?” “Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sempre con un piede fuori...Sempre con i piedi ben radicati in terra. Sempre con i capelli ben appesi al cielo”.
“Dove sei?”
“Guardami negli occhi. Vieni con me. Ti porto dove sono io. Qui. Altrove.”
"E tu. Dove sei?"
**********************************************************************************************************************
..."Sono qui. Altrove. Accanto a te. Non mi senti?"
"Perché siamo diversamente uguali."
La sindrome dell'Altrove. Sono io. Sei tu. Siamo noi. Leggo. "Soffro della sindrome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori..."
La conosco (anche tu).
"Dove sei?"
"Sono qui. Sono Altrove."
Che giorno è oggi? Il mio oggi vorrei fosse domani. Il mio domani vorrei fosse ieri.
Bolla. Fluttuo. Altrove. Dove? Nei pensieri. No, non sono qui. Sono indietro. Nel "non-spazio" senza tempo. Dove le parole non dette posso essere sentite.
"Dove vorresti essere?". Altrove metaforico. Diversamente qui. Con le persone che amo. La mia linfa vitale. Ma Altrove. Arranco. Voglio la vecchia tela. Sono giù. Sorrido. Voglio nuovi colori per ridipingerla. Sono su. Voglio cancellare il nero. Voglio il giallo del Sole. Voglio il bianco della neve. L'azzurro del cielo. Voglio che i miei piedi, da sempre ancorati a terra, siano capaci, anche solo per un istante, di librarsi a mezz'aria. Voglio essere leggera. Qui, ora, Altrove.
Ti sto guardando."
***
La sindrome dell'Altrove. Sempre con un piede fuori.
(testo con la partecipazione di My Lau)
Portami via (Giovanni Allevi)
(WhatsApp 28 gennaio 2012 ore 11:07)
"...Soffro della sindome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori...
Buongiorno MyCi, leggendo Mary Claire mi sono ritrovata nelle parole di questo blog di carta stampata, e mi sei venuta in mente tu.”
(Risveglio riflessivo. “La sindrome dell’Altrove”. È da questa mattina che ci penso. “La sindrome dell’Altrove”. Perchè hai pensato a me? A noi?).
I rumori smettono di fare rumore.
Puoi essere ovunque.
Poi, capita.
“Dove sei?”
“Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono nella riunione di domani. Sono qui. Sono da mia sorella. Come sta oggi? Sono qui. Sono a casa. Marta è guarita? Sono qui. Sono nel file xls delle spese mensili. Quanti giorni mancano al 17? La rata del mutuo. Sono qui. Sono su. Sono qui. Sono Altrove. Sono dove sono gli altri. Sono nello stato d’animo delle persone che amo. Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono là. Su. Sono qui. E tu dove sei? Io Sono qui. Sono Altrove. Dove? Alza lo sguardo. Sono qui. Tra i miei piedi ben piantati per terra e i miei capelli appesi al cielo. Sono qui. Nello spazio senza tempo dei pensieri che aleggiano, si spingono, si scansano l’uno con l’altro. Un ping pong. Una partita che non si risolve.
Sono qui. Sono Altrove.
“Dove vorresti essere?” Qui. Ma Altrove.
Vivi una vita che non scegli, fingendo di averla scelta. Arranchi. Sorridi. Ti piace. Te la fai piacere. La giri. La capovolgi. La rinnovi. La rinventi. Cambi. Ti piaci.
Poi torni.
Rivuoi la tua. Quella che pensavi di aver scelto. Quella originale.
Prendi i colori. Giallo. Rosso. Verde. Arancione. Blu. Bianco. Nero. Rosso. Nero. Bianco. Azzurro. Viola. Indaco. Giallo. Cambi tela. Ricominci.
“Dove sei?” “Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sempre con un piede fuori...Sempre con i piedi ben radicati in terra. Sempre con i capelli ben appesi al cielo”.
“Dove sei?”
“Guardami negli occhi. Vieni con me. Ti porto dove sono io. Qui. Altrove.”
"E tu. Dove sei?"
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..."Sono qui. Altrove. Accanto a te. Non mi senti?"
"Perché siamo diversamente uguali."
La sindrome dell'Altrove. Sono io. Sei tu. Siamo noi. Leggo. "Soffro della sindrome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori..."
La conosco (anche tu).
"Dove sei?"
"Sono qui. Sono Altrove."
Che giorno è oggi? Il mio oggi vorrei fosse domani. Il mio domani vorrei fosse ieri.
Bolla. Fluttuo. Altrove. Dove? Nei pensieri. No, non sono qui. Sono indietro. Nel "non-spazio" senza tempo. Dove le parole non dette posso essere sentite.
"Dove vorresti essere?". Altrove metaforico. Diversamente qui. Con le persone che amo. La mia linfa vitale. Ma Altrove. Arranco. Voglio la vecchia tela. Sono giù. Sorrido. Voglio nuovi colori per ridipingerla. Sono su. Voglio cancellare il nero. Voglio il giallo del Sole. Voglio il bianco della neve. L'azzurro del cielo. Voglio che i miei piedi, da sempre ancorati a terra, siano capaci, anche solo per un istante, di librarsi a mezz'aria. Voglio essere leggera. Qui, ora, Altrove.
Ti sto guardando."
***
Lau & Ci |
“
Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te.
Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai, come la Luna in ogni lago tutta risplende, perchè in Alto vive.„
(Fernando Pessoa)
."martedì 24 gennaio 2012
2012 Ridjamo da sola
Martedì 24 gennaio 2011 ore 18:32
C’è un tramonto pazzesco, oltre a fare un freddo freddissimo. Lo vedo attraverso le vetrate del mio ufficio. Il tramonto ovviamente, non il freddo.
Oggi sono elettrica. Cavolo ci sono tonalità dall’arancio al viola. È iniziato il 2012. Mi piace. È tondo. Secondo me sarà un anno pazzesco. Come il tramonto. C’è anche del rosa tra l’arancio e il viola e il blu. Oggi mi sento un pò strana. Allegra. Rido da sola da giorni. Non sono matta. Non sono innamorata. Anzi si. Ma non di un uomo. Nemmeno di una donna. Tra l’altro la ricerca del mio prossimo fidanza nonchè marito l’ho delegata a Sant’Antonio. Adoro delegare. Sant’Antonio da Padova, il signore dalla barba Bianca, che fa trovare ciò che manca. Romeo e Giulietta li ho assunti con contratto a progetto come assistenti. Anche se Sant’Antonio fa sempre la morale a Giulietta. Non ama che si faccia toccare un pò da tutti, in quel di Verona. Va bè. Se Romeo non si lamenta...
Oggi sono sotto sopra. Straparlo. Sto scrivendo il mio blog in ufficio (solitamente Lavoro) e mi viene da ridere. Sono Irrequieta. E non c’è nemmeno il vento (di solito è sempre colpa del vento). Il mio collega romano sta cantando: “e tu sei una busta de pisciooo”. Meglio di Mila e Shiro (è successo anche quello). Non so perchè ma mi fa ridere un sacco. È in Netpartnering da sei mesi e ogni volta che parla mi fa ridere. Sarà l’accento. Sarà che mi ha chiesto di potermi pagare 500€ per fare il bagno nella vasca di casa sua. Bè, ci sto pensando. La sua fidanzata nonchè futura moglie non sarà molto contenta. A parte lavarmi a pagamento, ho scoperto all’ultimo dell’anno di avere un sacco di energia positiva. Me l’ha detto una cartomante con cui ho ballato, toccandomi le mani. My Lau dice che potrei venderla. Ormai, con sta crisi, bisogna inventarsi nuovi lavori. Energy power sales manager. Devo pensare anche alla grafica del biglietto da visita.
Buon 2012. Che il sorriso non vi caschi mai dalla faccia. Che i momenti difficili vi facciano maturare ancora di più. Che il vento soffi caldo-e-dolce-e-fresco fuori, dentro e tutt’intorno a voi. Che la sensazione che tutto sia in ordine, dentro e fuori vi sorprenda. Che realizziate i più concreti e generosi sogni che avete nel cassetto. E che questa crisi ci riporti ad aprire le porte di casa e a vivere un pò più di socialità. La nani insegna. Vi bacio forte.
martedì 10 gennaio 2012
AugurJamo Moni
10 gennaio 2012
AugurJamo Moni (Pony)
Quando sei nervosa tossici,
quando sei imbarazzata ridi invece.
Prima di addormentarti il tuo piede si trasforma in un pendolo che con ritmo regolare disegna il tuo respiro, fino al sonno.
Se fossi un animale saresti un orso. Anche se il miele non ti piace e Il letargo non sarebbe mai lungo abbastanza.
Il viola è il tuo colore preferito e il verde acido è il competitor principale. In versione complementare però vincono entrambi.
Più che un capricorno a volte sembri un gemelli. Sei un ossimoro vivente. Dolce Salata. Pigra attiva. Generosa egoista. Chiacchierina silenziosa. Libera dipendente.
Romanticamente fredda.
Hai talenti naturali che talvolta dimentichi nel cassetto e una bellezza inconsapevole che ti rende ancora più bella.
Quando sei pensierosa non parli.
Puoi pensare per giorni interi.
Cali il sipario tutt’intorno e arriva il silenzio. La notte.
Sei lontanamente presente. La porta è chiusa. Nessuno può entrare.
Poi arriva l’alba. Il sole.
Auguri moni .
Voglio vederti feliceMente felice e per esserlo davvero devi iniziare a credere che sia possibile.
Sono 32 anni. Non 23. Capito? Ribalta il cassetto dei sogni e realizzali oggi.
Sono 32 anni. Non 322. Potrai riempire il cassetto ribaltato mille milioni di volte, con tutti i sogni di domani.
Ricorda. C’è tempo per ogni cosa e ogni cosa a suo tempo.
Perchè per noi SEMPRE è troppo e MAI è troppo poco :)
Semplicemente compagne di vita.
Semplicemente auguri.
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