29 gennaio 2012 ore 12:50
La sindrome dell'Altrove. Sempre con un piede fuori.
(testo con la partecipazione di My Lau)
Portami via (Giovanni Allevi)
(WhatsApp 28 gennaio 2012 ore 11:07)
"...Soffro della sindome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori...
Buongiorno MyCi, leggendo Mary Claire mi sono ritrovata nelle parole di questo blog di carta stampata, e mi sei venuta in mente tu.”
(Risveglio riflessivo. “La sindrome dell’Altrove”. È da questa mattina che ci penso. “La sindrome dell’Altrove”. Perchè hai pensato a me? A noi?).
I rumori smettono di fare rumore.
Puoi essere ovunque.
Poi, capita.
“Dove sei?”
“Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono nella riunione di domani. Sono qui. Sono da mia sorella. Come sta oggi? Sono qui. Sono a casa. Marta è guarita? Sono qui. Sono nel file xls delle spese mensili. Quanti giorni mancano al 17? La rata del mutuo. Sono qui. Sono su. Sono qui. Sono Altrove. Sono dove sono gli altri. Sono nello stato d’animo delle persone che amo. Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono là. Su. Sono qui. E tu dove sei? Io Sono qui. Sono Altrove. Dove? Alza lo sguardo. Sono qui. Tra i miei piedi ben piantati per terra e i miei capelli appesi al cielo. Sono qui. Nello spazio senza tempo dei pensieri che aleggiano, si spingono, si scansano l’uno con l’altro. Un ping pong. Una partita che non si risolve.
Sono qui. Sono Altrove.
“Dove vorresti essere?” Qui. Ma Altrove.
Vivi una vita che non scegli, fingendo di averla scelta. Arranchi. Sorridi. Ti piace. Te la fai piacere. La giri. La capovolgi. La rinnovi. La rinventi. Cambi. Ti piaci.
Poi torni.
Rivuoi la tua. Quella che pensavi di aver scelto. Quella originale.
Prendi i colori. Giallo. Rosso. Verde. Arancione. Blu. Bianco. Nero. Rosso. Nero. Bianco. Azzurro. Viola. Indaco. Giallo. Cambi tela. Ricominci.
“Dove sei?” “Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sempre con un piede fuori...Sempre con i piedi ben radicati in terra. Sempre con i capelli ben appesi al cielo”.
“Dove sei?”
“Guardami negli occhi. Vieni con me. Ti porto dove sono io. Qui. Altrove.”
"E tu. Dove sei?"
**********************************************************************************************************************
..."Sono qui. Altrove. Accanto a te. Non mi senti?"
"Perché siamo diversamente uguali."
La sindrome dell'Altrove. Sono io. Sei tu. Siamo noi. Leggo. "Soffro della sindrome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori..."
La conosco (anche tu).
"Dove sei?"
"Sono qui. Sono Altrove."
Che giorno è oggi? Il mio oggi vorrei fosse domani. Il mio domani vorrei fosse ieri.
Bolla. Fluttuo. Altrove. Dove? Nei pensieri. No, non sono qui. Sono indietro. Nel "non-spazio" senza tempo. Dove le parole non dette posso essere sentite.
"Dove vorresti essere?". Altrove metaforico. Diversamente qui. Con le persone che amo. La mia linfa vitale. Ma Altrove. Arranco. Voglio la vecchia tela. Sono giù. Sorrido. Voglio nuovi colori per ridipingerla. Sono su. Voglio cancellare il nero. Voglio il giallo del Sole. Voglio il bianco della neve. L'azzurro del cielo. Voglio che i miei piedi, da sempre ancorati a terra, siano capaci, anche solo per un istante, di librarsi a mezz'aria. Voglio essere leggera. Qui, ora, Altrove.
Ti sto guardando."
***
La sindrome dell'Altrove. Sempre con un piede fuori.
(testo con la partecipazione di My Lau)
Portami via (Giovanni Allevi)
(WhatsApp 28 gennaio 2012 ore 11:07)
"...Soffro della sindome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori...
Buongiorno MyCi, leggendo Mary Claire mi sono ritrovata nelle parole di questo blog di carta stampata, e mi sei venuta in mente tu.”
(Risveglio riflessivo. “La sindrome dell’Altrove”. È da questa mattina che ci penso. “La sindrome dell’Altrove”. Perchè hai pensato a me? A noi?).
I rumori smettono di fare rumore.
Puoi essere ovunque.
Poi, capita.
“Dove sei?”
“Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono nella riunione di domani. Sono qui. Sono da mia sorella. Come sta oggi? Sono qui. Sono a casa. Marta è guarita? Sono qui. Sono nel file xls delle spese mensili. Quanti giorni mancano al 17? La rata del mutuo. Sono qui. Sono su. Sono qui. Sono Altrove. Sono dove sono gli altri. Sono nello stato d’animo delle persone che amo. Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sono là. Su. Sono qui. E tu dove sei? Io Sono qui. Sono Altrove. Dove? Alza lo sguardo. Sono qui. Tra i miei piedi ben piantati per terra e i miei capelli appesi al cielo. Sono qui. Nello spazio senza tempo dei pensieri che aleggiano, si spingono, si scansano l’uno con l’altro. Un ping pong. Una partita che non si risolve.
Sono qui. Sono Altrove.
“Dove vorresti essere?” Qui. Ma Altrove.
Vivi una vita che non scegli, fingendo di averla scelta. Arranchi. Sorridi. Ti piace. Te la fai piacere. La giri. La capovolgi. La rinnovi. La rinventi. Cambi. Ti piaci.
Poi torni.
Rivuoi la tua. Quella che pensavi di aver scelto. Quella originale.
Prendi i colori. Giallo. Rosso. Verde. Arancione. Blu. Bianco. Nero. Rosso. Nero. Bianco. Azzurro. Viola. Indaco. Giallo. Cambi tela. Ricominci.
“Dove sei?” “Sono qui. Sono Altrove. Sono qui. Sempre con un piede fuori...Sempre con i piedi ben radicati in terra. Sempre con i capelli ben appesi al cielo”.
“Dove sei?”
“Guardami negli occhi. Vieni con me. Ti porto dove sono io. Qui. Altrove.”
"E tu. Dove sei?"
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..."Sono qui. Altrove. Accanto a te. Non mi senti?"
"Perché siamo diversamente uguali."
La sindrome dell'Altrove. Sono io. Sei tu. Siamo noi. Leggo. "Soffro della sindrome dell’Altrove. La conoscete, no? È quella condizione per cui si è presenti, sempre con un piede fuori..."
La conosco (anche tu).
"Dove sei?"
"Sono qui. Sono Altrove."
Che giorno è oggi? Il mio oggi vorrei fosse domani. Il mio domani vorrei fosse ieri.
Bolla. Fluttuo. Altrove. Dove? Nei pensieri. No, non sono qui. Sono indietro. Nel "non-spazio" senza tempo. Dove le parole non dette posso essere sentite.
"Dove vorresti essere?". Altrove metaforico. Diversamente qui. Con le persone che amo. La mia linfa vitale. Ma Altrove. Arranco. Voglio la vecchia tela. Sono giù. Sorrido. Voglio nuovi colori per ridipingerla. Sono su. Voglio cancellare il nero. Voglio il giallo del Sole. Voglio il bianco della neve. L'azzurro del cielo. Voglio che i miei piedi, da sempre ancorati a terra, siano capaci, anche solo per un istante, di librarsi a mezz'aria. Voglio essere leggera. Qui, ora, Altrove.
Ti sto guardando."
***
Lau & Ci |
“
Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te.
Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai, come la Luna in ogni lago tutta risplende, perchè in Alto vive.„
(Fernando Pessoa)
."